Le agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie
Panoramica generale delle modalità di applicazione e novità per l’anno 2002L’agevolazione prevede la possibilità di detrarre dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) il 36% delle spese sostenute per la ristrutturazione di immobili adibiti ad uso residenziale situati nel territorio dello Stato.
Il beneficio spetta fino a un tetto massimo di spesa di 150 milioni di lire (77.468,53 euro) per anno d'imposta e per ogni immobile sul quale vengono eseguiti gli interventi di recupero edilizio; fino all’anno d’imposta 2001 l’mporto detraibile poteva essere suddiviso a discrezione del contribuente in 5 o 10 anni; una delle novità inserite nella finanziaria 2002 riguarda proprio il periodo di detraibilità che dovrà obbligatoriamente essere di 10 anni.
Attenzione: la detrazione compete per le spese sostenute nell'anno e rispetta rigorosamente, pertanto, il criterio di cassa. Per gli interventi effettuati sulle parti comuni dell'edificio la detrazione compete con riferimento all'anno di effettuazione del bonifico bancario da parte dell'amministratore del condominio. In tale ipotesi la detrazione compete al singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile, sempreché quest'ultima sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi. Inoltre si deve precisae che si tratta di una detrazione d’imposta e quindi per usufruirne il contribuente deve possedere per ogni singolo anno di imposta un’effettivo debito d’imposta a cui detrarre la quota annuale. Nel caso in cui per un’annualità non si configurasse un debito d’imposta e quindi la conseguente possibilitàdi detrarre la quota spettante, la stessa non è riportabile nell’anno successivo.
Esempio: la casa necessita di alcuni interventi di manutenzione straordinaria, come il rifacimento dell'impianto elettrico, idraulico e del bagno. La spesa sostenuta è di 100 milioni (Iva compresa). A fronte di questa cifra si possono detrarre 36 milioni in cinque anni, con un risparmio d'imposta di 7.200.000 lire per ogni anno.
Per i lavori eseguiti sull'abitazione e sulla pertinenza, la detrazione compete nel limite massimo di 150 milioni per ciascuna delle due unità. Se l'accatastamento è unico il limite massimo detraibile resta fissato in 150 milioni complessivi. Sempre in tema di limiti di spesa, occorre tenere conto del numero di unità immobiliari esistenti all'inizio dei lavori: se l'intervento riguarda una sola unità immobiliare, il limite massimo detraibile resta fermo a 150 milioni anche se al termine dei lavori sono state realizzate due o più unità.