Gli sport estremi
Dopo tanti anni, e smentendo i timori di molti, la valle di Daone è tornata ad essere un ambiente montano ricco, anche se con un po’ di acqua in meno rispetto a prima, e con tante risorse nuove per un turismo particolare.
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Ormai infatti la valle è famosa per le cascate di ghiaccio, scoperte dagli appassionati di arrampicata a metà degli anni ’80, e pienamente valorizzate dopo il meeting internazionale del 1989. Ora ne sono censite 130, meta di moltissimi appassionati che scalano le “pareti di cristallo” nei mesi invernali, e ne vengono scoperte di nuove ogni anno. Gli arrampicatori, man mano che le scoprono, le “battezzano” con fantasia, e questi nomi restano a testimonianza delle sensazioni che hanno saputo suscitare la prima volta: Regina del lago, Sudori caldi, Verecolene, Gran scozzese, Machu Pichu. Quest’ anno la valle di Daone ha ospitato i Campionati italiani di arrampicata su ghiaccio, e l’ unica tappa italiana della Coppa del Mondo, la “Ice World Cup 2002”. Sempre in tema di arrampicata, questa volta non su ghiaccio, è stata allestita recentemente una parete attrezzata proprio sulla diga di malga Bissina.

Sono stati creati percorsi di diversa difficoltà, per soddisfare sia esperti di arrampicata libera che principianti. La parete è attrezzata con 3000 prese a rilievo in diverso colore, ogni colore identifica un itinerario: questi saranno periodicamente rinnovati per offrire nuove difficoltà e percorsi. Da quest’ anno la diga di malga Bissina e la centrale in roccia di Boazzo saranno aperte al pubblico, grazie ad un accordo fra l’ Enel ed il Comune di Daone. Sarà possibile effettuare le visite a gruppi, per informazioni ci si rivolga al Comune di Daone (tel. 0465 674064), o all’ Ufficio turistico Alto Chiese (tel. 0465 901217, email ctavalgiu@editeltn.it).
Un altro aspetto della valle di Daone, del tutto diverso ma forse ancora più suggestivo, è la grotta di Aladino, scoperta negli ultimi anni da un gruppo di speleologi di Brescia.
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E’ una grotta che si apre a 1995 metri di altitudine al margine della laterale val di Chiusa, profonda 300 metri e lunga 7 chilometri, e che è ricchissima di particolari formazioni calcaree sferiche, che sembrano splendide perle di un racconto da Mille e una notte.