Il recente restauro e l’ampliamento e l’abbellimento dell’attiguo cimitero
Il recente restauro, finanziato dalla Tutela dei Beni culturali ed artistici della Provincia autonoma di Trento, ha risanato e consolidato le murature, i pavimenti e il tetto, ha ridato vita alle splendide pitture dei maestri Baschenis di Averara, e ha risanato le parti in legno degli altari rimasti dopo i furti. Un lavoro assai complesso e delicato, che ha fatto rinascere Santo Stefano, un piccolo gioiello dell’arte tardo medioevale, di grande valore affettivo per la popolazione locale. Per visitare la chiesa, normalmente chiusa, rivolgersi alla Pro loco di Carisolo.

L’ampliamento e l’abbellimento dell’attiguo cimitero ha completato l’opera. Pensiamo che pochi paesi abbiano il cimitero in un luogo così suggestivo, in mezzo al verde dei boschi e alla vista dei ghiacciai, una vera oasi di pace e raccoglimento.
E’ consigliabile, dopo la visita a Santo Stefano, proseguire lungo la val di Genova, una delle zone più incantevoli del Trentino.
Poco dopo il laghetto artificiale si trovano le spettacolari cascate Nardis, con due rami di oltre 100 metri, ed enormi massi granitici ai suoi piedi.

Proseguendo si incontrano il rifugio Fontanabona, quindi il pian di Genova (poco oltre, a sinistra, l’imponente spettacolo della cascata di Lares), e la conca di Ragada, da cui si gode un magnifico panorama sulla più alta cima del Brenta, cima Tosa (m. 3173). A sinistra ancora cascate, quindi il bel prato di malga Caret. Infine si raggiunge il pian di Bèdole (m. 1578), dove, quasi 20 chilometri dopo Carisolo, termina la val di Genova. Ad ovest le poderose vedrette della Lobbia e del Mandrone. Per l’accesso alla valle, chiusa d’estate ai veicoli privati, rivolgersi al Parco Adamello Brenta.
Per ulteriori informazioni: Pro loco Carisolo (telefono 0465 501392).