Milano, attraversata nel sottosuolo da tre linee della metropolitana e dal ‘passante ferroviario’, nasconde nelle sue viscere le antiche vie d’acqua ricoperte nel tempo, per questioni di igiene e per esigenze viabilistiche di superficie, ogni sorta di canalizzazione, fognature, polifore, nonché un ricchissimo patrimonio archeologico. Milano, è bene ricordarlo, è stata capitale dell’Impero Romano. Ciò premesso, è possibile ipotizzare uno sviluppo urbanistico di Milano nel suo sottosuolo? Certo non è la rigidità del clima a indurre ad una tale possibile scelta, non siamo in Canada, ma, se è vero che vi è l’esigenza di ampliare le zone pedonali o ciclabili, che è sempre più urgente reperire posti auto, liberando strade e piazze è altrettanto vero che l’unica risorsa rimasta è proprio il sottosuolo. Allora? Cerchiamo di non sprecarlo con casuali interventi prima di aver programmato lo sviluppo urbanistico del sottosuolo come, d’altronde, si è abituati a farlo per le superfici delle nostre città. Occorrerebbe redigere un vero Piano Regolatore del sottosuolo: una previsione lungimirante completa di norme per la sua realizzazione e vincoli che salvaguardino le preesistenze storiche. I parcheggi sotterranei, che le amministrazioni che si sono avvicendate negli ultimi quindici anni, hanno voluto e vogliono fermamente, rischiano di costituire degli intralci, degli sbarramenti, degli impedimenti per lo sviluppo sotterraneo della città che avrà, obbligatoriamente, altre linee metropolitane, ferroviarie, percorsi viari per vetture e mezzi pesanti, attraversamenti pedonali, stazioni, ecc., se non saranno inseriti in un piano di sviluppo della città interrata.
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autore: Sylvia Righini |
pubblicato il : 9-5-2002 |
Occorrerebbe redigere un vero Piano Regolatore del sottosuolo: una previsione lungimirante completa di norme per la sua realizzazione e vincoli che salvaguardino le preesistenze storiche. |
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