Studio di un breve itinerario architettonico alla scoperta di alcune opere dell'architetto svizzero Peter Zumthor.
Partendo da Bregenz (Austria) è possibile raggiungere la Cappella di Sumvigt e le Terme di Vals in 185 Km di percorso tra le montagne Svizzere visitando con l'occhio dell'architetto posti meravigliosi e la possibilità a fine giornata di immergersi in splendide e rilassanti terme.Museo d'Arte a Bregenz in Austria
Nell'atmosfera sobria e conservatrice di una città di provincia europea quale Bregenz, viene retto un Centro per l'Arte progettato nel 1998 dall'architetto svizzero Peter Zumthor. L'edificio si inserisce con naturalezza nel panorama di Bregenz, nell'isolato tra Kornmarkstrasse, Kornmarkplatz e See-strasse che ha un carattere particolare: è come se qui la città fosse avanzata prudentemente verso il lago, senza un margine definito ma soltanto attraverso interventi puntuali, risalenti già all'età barocca. Non si registra una massiccia edificazione ottocentesca, quanto piuttosto una sequenza di spazi cresciuti lentamente, con punti di snodo delicati.
L'edificio si compone di uno scheletro portante in cemento e di un rivestimento costituito da una parete ventilata in pannelli di vetro traslucido. Vi è accorpato un basso edificio dell'amministrazione e dei servizi, perpendicolare alla Kornmarktstrasse, che da origine a una nuova piazza. Grazie all'accorpamento degli ambienti secondari e di servizio come l'amministrazione, la biblioteca, lo shop, la caffetteria, la libreria, è stato possibile concepire il Kunsthaus come un vero e proprio museo e spazio mostre a conformazione variabile. Al suo interno si è dovuto rinunciare, a causa della limitatezza dello spazio, alla classica sequenza di sale a illuminazione zenitale, cioè la distribuzione orizzontale è stata sostituita dalla sovrapposizione delle sale. Peter Zumthor ha creato una concatenazione verticale, in modo da salvaguardare il principio del percorso continuo. L'itinerario di visita a forma di spirale, non raggiunge le sale assialmente ma tangenzialmente: in questo modo si può cogliere ogni sala con un solo colpo d'occhio.
L'architetto punta su una qualità di luce diffusa in modo che all'interno delle sale si creano zone di illuminazione differenti ma nessuna ombra. I materiali scelti in questo edificio perseguono un intento di sobrietà e armonia infatti la pavimentazione è in graniglia, priva di giunti e grigia (in tonalità diverse a seconda delle sale), e il cemento appare sempre del caratteristico colore grigio morbido. Le murature portanti in cemento armato, attraversate da un sistema di tubature, hanno la funzione di provvedere al riscaldamento o al raffreddamento grazie alla temperatura costante dell'acqua che le attraversa. All'esterno, attraverso le strutture del Kunsthaus e del padiglione dell'amministrazione, lo scheletro e il rivestimento fanno il loro ingresso nello spazio urbano con un rapporto sia di antagonismo sia di armonia. Lo scheletro dell'edificio nero a due piani, con i grandi elementi scorrevoli e lo stretto fronte verso strada, annuncia in materia discreta ciò che al suo interno di questa costruzione la luce diventa tema spaziale. La struttura a scandole di vetro rappresenta un filtro per la luce permeabile all'aria e alle condizioni atmosferiche, è il limite esterno di una fascia che permette alla vista di spaziare a profondità diverse, e che ugualmente segna il confine dell'interno verso l'esterno.