"Tecnico" e "naturale" sono due categorie che siamo abituati a considerare distanti, se non opposte. "Naturale", nell'intendere comune, è ciò che non appartiene alla sfera del tecnico, e viceversa. Eppure, se per "organico" intendiamo ciò che è aderente alla vita, sviluppato secondo una logica interna propria degli organismi viventi, possiamo affermare che dall'integrazione di tecnico e "organico" nasce la filosofia progettuale di un designer contemporaneo, conosciuto ed apprezzato in diverse aree della progettazione per l'industria: Toshiyuki Yoshino. Il designer ha sempre inteso la tecnica come l'applicazione pratica della scienza, ed in particolare le scienze matematiche che lui considera come le regole che governano la natura. Per comprendere il termine "organico" possiamo rifarci allo schema, elaborato da Zevi, che Renato De Fusco riporta nella sua Storia dell'Architettura Contemporanea per descrivere i caratteri distintivi dell'architettura "organica" di Wright e Aalto. Organica sarebbe un'architettura come prodotto intuitivo contro un prodotto di pensiero; un'architettura alla ricerca del particolare in opposizione ad un'altra alla ricerca dell'universale; una tendenza al multiforme e una aspirante alla regola, al sistema, alla legge; l'una dinamica e l'altra statica; una indipendente dalla geometria elementare contro una basata proprio sulla geometria e stereometria elementari; la prima avrebbe «la struttura concepita come organismo che cresce secondo la legge della propria individuale esistenza, secondo il suo ordine specifico, in armonia con le proprie funzioni e ciò che la circonda, come una pianta o qualunque altro organismo vivente», mentre la seconda avrebbe «la struttura concepita come un meccanismo in cui tutti gli elementi sono disposti secondo un ordine assoluto, secondo l'immutabile legge di un sistema a priori»; alla sfera dell'organico apparterrebbero il realismo contro l'idealismo, il naturalismo in opposizione allo stilismo, le forme irregolari (medioevo) contro quelle regolari (classico), i prodotti dell'esperienza vissuta contro quelli dell'educazione, ecc. Nato a Yokohama, in Giappone, Yoshino ha studiato design presso l'Università di Belle Arti e Musica di Tokio. Nonostante la sua formazione "artistica", agli inizi degli anni Novanta, dopo un paio d'anni trascorsi presso la Hochschule fur Bildende Kunste di Berlino, ha lavorato presso il Pioneer Design Center di Tokio dove ha disegnato, progettato e verificato l'ingegnerizzazione di alcuni prodotti tecnicamente innovativi nel settore Video ed HiFi.  |  |
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Al periodo trascorso a Berlino, intorno al 1989, risalgono gli studi sul futuro del telefono. Il primo rappresenta l'oggetto sviluppato come prodotto altamente tecnologico e prevede l'integrazione all'apparecchio di un supporto ottico per la memorizzazione e la lettura delle informazioni. La seconda ipotesi è il progetto di un cellulare ante litteram (il boom della telefonia mobile non aveva ancora avuto luogo). L'idea era quella di prevedere lo sviluppo futuro del telefono come oggetto personale, da utilizzare, ad esempio, durante l'attività sportiva. Il risultato è un prodotto che pare nato e cresciuto secondo leggi proprie, che riguardano le ragioni per cui è nato, il modo in cui verrà utilizzato, l'immagine che dovrà proiettare sull'utilizzatore. Forse proprio per questa ragione questo studio ha anticipato così bene quello che sarebbe stato.  |  |
Per Pioneer sono i due progetti di Hi-Fi, entrambi del 1992. "Vedere la musica" è l'idea che sostiene la prima di queste due proposte. Durante gli anni '80 erano stati offerti sul mercato oggetti la cui immagine esterna rappresentava il sogno tecnologico proprio di quel periodo. Gli elettrodomestici, in particolare quelli la cui fruizione avveniva in ambito collettivo, dovevano apparire dei totem, pieni di tasti, spie e display. Con gli anni novanta l'ascolto della musica è diventato un'esperienza più intima, i tasti le spie e i display elementi superflui che distraggono dal puro contatto col suono. Ecco quindi questo apparecchio, dalle dimensioni più contenute di quelle di un Mini-Hi-Fi, con il quale, nascosta la tecnologia, si "vede la musica". L'altro è il progetto di un Hi-Fi per l'era dell'informatica. Negli anni 90 la tecnologia soft ha sostituito definitivamente la macchina, come simbolo del progresso. L'Hi-Fi, seguendo questa direzione, diventa un computer sia nella forma, che nel software. |
autore: Gaspare Tararà |
pubblicato il : 6-1-2002 |
Tra "naturalità" e tecnica i progetti di un designer contemporaneo, conosciuto ed apprezzato in diverse aree della progettazione per l'industria: Toshiyuki Yoshino. |
BIOGRAFIE |
Yoshino, Toshiyuki
Professionista di origine giapponese, ha studiato design all'Università di Belle Arti e Musica di Tokio. Dopo due anni presso la Hochschule fur Bildende Kunste di Berlino, ha lavorato per il Pioneer Design Center di Tokio. Dal 1993 progetta e disegna per diversi clienti nel mondo tra cui alcuni presenti anche in Italia (Cattelan, Datalogic, etc.). Nel 1999 ha fondato, insieme ad altri professionisti, l'azienda Eremus. |
LIBRI |
Storia dell'architettura contemporanea
Renato De Fusco
L'impianto del libro si completa, nella presente edizione, con un nono capitolo relativo all'ultimo decennio del Novecento. Oltre a questo completamento, l'opera ha conservato la sua struttura originale: ogni tendenza architettonica viene rappresentata con i suoi protagonisti, inquadrata nelle condizioni storico-sociali del suo tempo e interpretata con un tipo ideale rispetto al quale sono esaminate le opere più significative. |
COLLEGAMENTI |
Giorgia O'Keefe
Pagine web dedicate all'artista americana Giorgia O'Keefe e ad altre protagoniste del '900. |
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