La concezione bioclimatica si oppone a quella dissipativa, basata sulle tecnologie artificiali di climatizzazione, molto in voga negli anni '70/'80. Progettare in modo bioclimatico significa adattarsi alle caratteristiche naturali del luogo per migliorare il comfort climatico interno alla casa.
Prima di tutto è necessario sfatare il pregiudizio secondo il quale le tecnologie solari sono fatte da brutti pannelli, che non hanno lunga vita e che non sono effcienti.
Non è vero, la tecnologia anche in questo campo è avanzata molto e di conseguenza anche l'estetica.
Un collettore solare è tutto ciò che accumula luce e calore, consentendo la loro trasformazione in altre forme di energia.
Le tecnologie solari si dividono in due categorie: quelle attive, (collettori solari e sistemi fotovolaici), sono chiamate indirette perché operano una trasformazione; quelle passive, che vengono anche chiamate dirette, mettono in opera uno sfruttamento della radiazione senza ulteriori trasformazioni (finestrature, serre).
E' importante ricordare che sia nelle forme dirette che in quelle indirette, l'energia solare fornisce un altissimo grado di efficienza tecnica.
I risultati migliori si ottengono durante la concezione del progetto, che dovrebbe essere preceduto da un'attenta analisi delle temperature medie, dell'umidità, dei venti, e delle condizioni climatiche del luogo.
Non in ultimo sarà necessario calcolare con attenzione la struttura termica dell'edificio che potrà assorbire oppure cedere calore.
Insomma, applicare sistemi solari passivi signfica prima di tutto considerare l'edificio stesso come un grande collettore, che capta e accumula energia solare.
In collaborazione con Waycasa.net