La millenaria disciplina orientale del Feng shui trova applicazione anche nell’odierno mondo del lavoro, proprio negli spazi che per otto ore o ‘poco’ più occupiamo quotidianamente. Sappiamo quanto l’armonia tra colleghi di lavoro, la determinazione nella gestione degli affari, lo spirito di intraprendenza, la creatività e la buona comunicabilità tra diversi interlocutori siano tutte componenti che rendono un’attività redditizia e prosperosa. Se il vostro collega è però spesso intrattabile, la vostra concentrazione è sempre meno affidabile e lo stress psicofisico comincia ad essere un motivo di preoccupazione allora è forse arrivato il momento di dare un’occhiata a come siete disposti all’interno dell’ufficio e a come lo sono gli altri e gli oggetti che vi circondano.
Può una semplice rotazione della scrivania di 45 gradi verso est o una fotografia di una cascata posta sulla parete a nord aiutare ad armonizzare il vostro lavoro facendovi raggiungere risultati personali migliori? Sembrerà strano ma secondo le leggi del Feng Shui, anche un piccolo cambiamento nell’ambiente circostante può aiutare il fluire dell’energia qi (o Ch’I) portando quindi ad una situazione di equilibrio con sé stessi e con gli altri.Ancora ferma ai primi passi in Italia, l’applicazione del Feng shui nella vita lavorativa trova in paesi come gli Stati Uniti e l’Inghilterra (oltre che in buona parte dei pesi orientali) una forte affermazione, sull’onda di una giustamente rivalutata "cura del sé".
Diversi sono i casi che si portano nelle sedi didattiche:
il presidente di una grande azienda inglese, ad esempio, era seriamente preoccupato per il gli effetti sulla sua salute dovuti all’affaticamento da troppo lavoro. Nel suo ufficio aveva la scrivania in direzione est e la seduta verso nord-est. Secondo i principi del Feng shui queste direzioni lo rendevano troppo attivo e ambizioso. Sotto suggerimento del proprio consulente feng shui egli spostò lungo la direzione nord ovest l’orientamento principale dell’ufficio e a sud est la seduta. Col tempo riuscì meglio a delegare il suo lavoro traendone benefici sia per sé che per l’azienda.
Dietro a quelle che sembrano semplici regole c’è un complesso studio che comprende: il flusso di energia qi, la dualità dello yin e dello yang, la complementarità dei cinque elementi (legno, fuoco, terra, metallo e acqua), le otto direzioni principali della terra e l’astrologia giapponese, di base numerologica, dei nove-ki.
Dal combinarsi di questi postulati scaturiscono gli interventi che si attuano all’interno di un ufficio. Essi possono essere sia di carattere generale per il buon andamento di tutto l’apparato lavorativo, sia secondo determinati obiettivi che il cliente si pone, dipendendo ovviamente dal caso specifico e dalle esigenze che l’azienda ha realmente.
Genericamente si agisce sull’orientamento di tutto l’edificio quando è possibile (edifici ex-novo), sulla disposizione delle postazioni di lavoro rispetto alle aperture dell’ambiente e alla posizione degli impianti di servizio, sui materiali utilizzati nell’arredo e sull’organizzazione della strumentazione della propria scrivania. Analizzando poi l’attività lavorativa del cliente si arriva a decine di soluzioni diverse che meglio si adattano ad ogni situazione, migliorando notevolmente la qualità della vita dell’individuo e del gruppo.