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Olanda: un'esperienza davvero interessante ...

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Amsterdam e Rotterdam dal 2 al 6 ottobre 2002

Il miracolo di Amsterdam non è una leggenda, è successo veramente; l'ostia che non si era bruciata nel rogo del 1345 è il segno della rinascita di un popolo calvinista, che grazie al senso del dovere e dell'organizzazione, è riuscito a trasformare un piccolo paese di pescatori in una delle città più visitate, capitale della nazione con la più alta densità di popolazione d'Europa.

fotografia a colori di un edificio ad Amsterdam (fonte: http://www.designnetworld.com/)

Non è un paradosso ma è la pura realtà, i polder, le nuove isole, la ragnatela del sistema stradale, i porti, i canali, il latte, il tulipano nero, sono la testimonianza di una lotta contro la natura che dura da secoli, e la rivincita dell'essere umano che è riuscito attraverso il proprio sacrificio fisico e morale a conquistare il Paradiso ...

Acqua e tulipani


Situata sulle sponde dell'IJ, Amsterdam perde nel XIX il suo cordone ombelicale con l'IJ ; la Centraal Station diventa il suo nuovo cuore e la sua arteria. L'attuale sviluppo urbanistico ai lati orientale e occidentale della CS (Oostelijk Havengebied e Zuidelijke IJ-oever), rappresentano il ritorno del figlio prodigo alla madre. L'acqua è la madre che partorisce negli ultimi 7 anni nella zona portuale orientale (Oostelijk Havengebied) le nuove isole, KNSM, Java e Borneo.

Negli anni '60 e '70 del secolo precedente molte delle zone portuali perdono la loro funzione.

Il nuovo millennio porta la svolta: solo nella zona portuale orientale (Oostelijk Havengebied) nel 2001 vengono costruiti 7.000 insediamenti residenziali, nella zona dell'Oosterdok, nel 1997 viene partorito NEMO, il museo della scienza e della tecnica New Metropolis, (porta il nome del personaggio di Giulio Verne), seguito dal nuovo Passenger Terminal per le navi che vengono da tutto il mondo e dall'inizio della costruzione della Bouchere Bank nel 1999.

Nel 2000 incomincia la costruzione del Silodam e la ristrutturazione del Droogbak, sulla punta dell'Oostelijke Handelskade nel 2001 incominciano i lavori del parcheggio sotto il futuro Hotel ed edificio della musica (Muziekgebouw/BIMhuis) e vicino la ristrutturazione della Pakhuis Wilhelmina, l'apertura del ponte di Jan Schaeferbrug, soprannominato il rettile per il suo colore verde, e per finire l'inizio della costruzione della Nieuw Amerika.

Amsterdam incomincia a respirare, il nuovo polmone situato sulle IJ-oevers (banchine sull'IJ) stimolerà nuove forme per vivere, per lavorare e per ricrearsi, si prevedono 3.500 abitazioni, 340.000 m2 per uffici e società e 140.000 m2 per centri commerciali e negozi , per un totale di 15.000 posti di lavoro.

Con le nuove infrastrutture saranno migliorati i collegamenti tra la terra e l'acqua, sembra la scena di un matrimonio mitologico, Poseidone e Atena si uniscono in un legame eterno.

Alla ricerca della propria identità


Il fantasma di Lodewijk Pinncoffs è tornato; l'area dei docklands di 120 anni (Entrepot) si è trasformata in un puzzle, la ristrutturazione basata su disegni originali dei "five Continents" riporta nel cuore della città una vecchia nostalgia fatta di mattoni, ferro e soprattutto di acqua.

fotografia a colori dell'edificio 'Cubes and pencils' a Rotterdam dell'architetto Piet Blom (fonte: http://www.designnetworld.com/)

La città di Rotterdam o Maasstad incomincia a mostrare con orgoglio la propria metamorfosi, sapendo benissimo di diventare nel 2010 uno dei più grandi porti nel mondo.

Il Kop van de Zuid (Capo del Sud) fa parte di un'area in 9 diverse zone, ognuna ha mostrato, mostra e mostrerà un carattere diverso, la diversificazione delle funzioni, la ricerca spasmodica di forme continue, l'applicazione di diversi materiali creano un nuovo cuore e polmone. L'acqua accoglie questa trasformazione con rispetto e dignità, con il suo trascinarsi continuo di barche e navi, con l'incessante boccheggiare dei treni, tutto sembra integrarsi senza problema, Rotterdam ha finalmente una propria identità persa da tanti anni, l'essere umano l'ha scarnita e degradata e la natura l'ha protetta e salvata, non è questa la cosa più bella per sentirsi gratificati?

La quarta dimensione (conclusioni)


Il suono ondulatorio dell'acqua, i suoi riflessi metallici, il suo odore anche se non sempre pulito ispirano negli ultimi anni le menti contorte degli architetti olandesi e non, strategie, planning, piani urbanistici, artistic impression, modelli, terze dimensioni, tutto fa parte di un piano ben preciso, quello di fare contenti tutti, politici, impiegati comunali, investitori pubblici e privati, urbanisti, architetti e soprattutto loro, la gente, la quarta dimensione.

Quanto peso ha la quarta dimensione nella scelta architettonica? Si dice che non è possibile cambiare il mondo, ma sicuramente è possibile cambiarne il volto.

Finché continueremo a dimenticarci della gente non riusciremo ad apprezzarne il valore, continueremo a nasconderci dietro cortine di vetro e continueremo a creare illusioni, facendo finta di illuderci. Lavorare su piccola scala, questo sarà il nostro obiettivo, basta modellare e plagiare, la quarta dimensione non è fatta d'argilla.

L'architettura delle nuove idee e delle nuove incertezze sta incominciando e la quarta dimensione ci darà la risposta.

Arch. Patrizia Stefania Sicuro

autore: Design Net World
pubblicato il : 7-1-2003
fotografia a colori del gruppo di persone che hanno participato al viaggio ad Amsterdam dal 2 al 6 ottobre 2002 (fonte: http://www.designnetworld.com/) Con le nuove infrastrutture saranno migliorati i collegamenti tra la terra e l'acqua, sembra la scena di un matrimonio mitologico, Poseidone e Atena si uniscono in un legame eterno.

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