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L'edilizia scolastica italiana, una realtà spesso preoccupante

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La finalità dell'edilizia scolastica


Possiamo definire edilizia scolastica un intervento edilizio finalizzato alla realizzazione di impianti di
interesse pubblico: come tale, dovrebbe essere pensato, realizzato e conservato nella consapevolezza che una buona architettura scolastica ha anche un valore educativo e formativo, tanto più rilevante dal momento che è stata creata per coloro che saranno la società attiva del domani. Inoltre molti edifici scolastici hanno assunto, ormai da diversi anni, anche un ''ruolo'' sociale, poiché non sono ''solo'' spazi a sé stanti con attività legate soltanto alla didattica, ma sono anche luoghi di uso collettivo, per la presenza di ambienti quali palestre, sale polivalenti, auditorium, utilizzati al di fuori dell'orario scolastico.

fotografia a colori dell'ITC Alessandro Volta di Firenze (fonte: www.itcvolta.it/Frame/ Descrizione.htm)fotografia a colori dell' Istituto Comprensivo Stefano Pellegrino di Marsala, provincia di Trapani (fonte: http://www.scuolapellegrino.it)

L'indagine di Legambiente


Ma limitiamoci a considerare gli edifici scolastici soltanto come scuole. Purtroppo la recente terza edizione di ''Ecosistema scuola'', l'indagine di Legambiente sulla qualità dell'edilizia scolastica, ha ancora una volta messo in luce una situazione non confortante, segnata soprattutto dalla scarsità dei finanziamenti statali se si eccettua quello, sotto forma di mutui accendibili presso la Cassa Depositi e Prestiti, che dovrebbe consentire alle Amministrazioni locali l'accensione di mutui a totale ammortamento a carico dello Stato.
Pertanto è facilmente prevedibile che la scadenza del dicembre 2004, termine ultimo previsto dalla L.n.265/99 per la messa a norma degli edifici scolastici esistenti, sarà difficilmente rispettabile da parte delle Amministrazioni, comunali o provinciali che siano. Del resto molte Amministrazioni comunali si sono ''distinte'', come ha sottolineato Legambiente, per una scarsa attenzione alla qualità delle scuole di loro competenza: è dunque assente, in alcuni casi, una cultura della qualità e della sicurezza necessaria per promuovere a livello più alto un attenzione significativa a questo problema. Si deve tuttavia tenere presente che – a fronte di un'assenza di adeguate risorse finanziarie erogate dallo Stato e di complicatissimi controlli e procedure burocratiche – in molti casi gli Enti locali proprietari degli edifici scolastici procedono alla gestione, all'adeguamento e allo sviluppo del patrimonio scolastico di competenza con risorse finanziarie quasi totalmente proprie.

fotografia della scuola media statale Michelangelo di Bari (fonte: http://www.scuolamichelangelo.it)Ma veniamo nel concreto alla situazione delle scuole italiane.
Innanzitutto molti edifici esattamente il 46,64%) sono stati costruiti prima del 1965, mentre il 47,04% è stato realizzato tra il 1965 e il 1990 e solo il rimanente tra il 1990 e oggi: se consideriamo il fatto che la normativa che regola la costruzione di edifici secondo criteri antisismici è del 1974, il dato relativo all'anno di costruzione di molte scuole appare molto preoccupante, anche se certo non si può escludere che vi siano edifici costruiti prima del 1974 che abbiano seguito criteri antisismici nella costruzione. Se poi consideriamo quanto è emerso dall'ultima indagine del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca sulla cultura della sicurezza nella scuola – e cioè che:
• più del 50% delle scuole non è in possesso del Certificato di agibilità statica né di quello di agibilità igienico-sanitaria,
• più del 70% non possiede il Certificato di prevenzione incendi,
• più del 35% non ha gli impianti elettrici a norma,
il quadro delle scuole italiane appare in tutta la sua gravità.
Ma non è finita. Negli ultimi cinque anni più del 60% degli edifici scolastici ha avuto necessità di interventi di manutenzione urgente, e se consideriamo il fatto che più del 50% di essi ha meno di quarant'anni, possiamo non a torto domandarci quale sia la qualità degli edifici di recente costruzione.

Gli investimenti non dovrebbero riguardare solo la struttura architettonica


Ma oltre alla ovvia – o almeno così dovrebbe essere – attenzione alla qualità della struttura architettonica – sia essa nuova o da mantenere, dovrebbe essere considerato obiettivo primario delle varie Amministrazioni anche l'investimento in politiche di risparmio energetico, avviando quindi l'utilizzo – ahimè ancora molto contenuto – di fonti di energia rinnovabile, così come per le nuove costruzioni bisognerebbe privilegiare
aree edificabili lontane da antenne emittenti radio-televisive, da discariche, da aree industriali e da
fonti di inquinamento acustico.
La situazione dell'edilizia scolastica italiana – così importante per i ragazzi, che vi trascorrono gran parte delle loro giornate, e anche per gli adulti, che spesso vi possono trovare attività extra-lavorative - appare dunque, anche solo da queste poche osservazioni, piuttosto fragile e precaria. Se dunque non è giusto tacere la presenza di scuole non solo a norma ma anche costruite con attenzione sia all'ambiente circostante sia agli interni ed esterni che le compongono, è tuttavia difficile - in questo panorama - prevedere una svolta positiva nel breve periodo per la globalità degli edifici scolastici.

fotografia delle scuole statali elementare e dell'infanzia Federico Fellini a Rimini(fonte: http://www.rimini.com/istituti/dd4rimini/SCUOLE/celle/mappascuolacelle.htm)

autore: Rossella Pavolini
pubblicato il : 20-5-2003
miniatura della fotografia a colori della Scuola Media Statale di Cartoceto, in provincia di Tesaro e Urbino (fonte: http://scuole.provincia.ps.it/sm.polo.lucrezia/SCUOLA.jpg) Il ruolo determinante assegnato alle Amministrazioni locali dalla normativa vigente in tema di organizzazione e gestione dell'edilizia scolastica rende precaria in diversi casi la manutenzione e lo sviluppo delle strutture scolastiche esistenti.

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