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Non sono una signora - Quando gli oggetti hanno un nome di donna

località: Milano
inizio: 22-01-2002
conclusione: 24-03-2002
realizzazione: Triennale di Milano

Collezione Permanente del Design Italiano "Le parole e le cose"

Molti oggetti del design italiano hanno un nome di donna. A volte sono nomi comuni (Luisa, Fiorenza, Allegra), altre volte evocano echi mitologici (Arianna, Dafne, Elettra) o icone dello spettacolo (Gilda, Barbarella, Sabrina), altre ancora si rifanno ad appellativi che incarnano le diverse figure del femminile (Mamma, Lady, Bambole).

Dal momento che ogni nome proprio è il primo segno che conferisce identità all'oggetto o al soggetto a cui si riferisce, la mostra Non sono una Signora intende interrogarsi su come i nomi interferiscano con la natura stessa degli oggetti che li portano, tanto nella fase dell'ideazione e della progettazione, quanto in quella della percezione e della ricezione. Attraverso i nomi di donna attribuiti agli oggetti del design la produzione industriale reintroduce la dimensione del privato, dell'affettività e spesso anche del desiderio nella razionalità omologata della produzione in serie.

Al fondo, una domanda: questa strategia di nominazione è un modo di antropizzare gli oggetti o di reificare gli affetti?
O, piuttosto, un modo di far transitare oggetti e affetti in una dimensione simbolica non riducibile esclusivamente né al valore d'uso né al valore di scambio?

A questa prima mostra ne seguiranno altre tre, che nel corso del 2002 indagheranno rispettivamente
gl i oggetti con nomi e forme zoomorfe (Animali domestici), quelli con nomi e forme geometriche (Pure geometrie), e quelli legati, nel nome o nella struttura, a un'idea di trasformabilità (Oggetti mutanti).

Quattro mostre, dunque, per indagare sul rapporto tra le parole e le cose. Fra i nomi e gli oggetti del design.
Perché i nomi fanno parte del progetto; Perché prefigurano l'oggetto, non sono solo un'etichetta accidentale; E perché spesso, dietro la scelta di un nome, si celano storie che meritano di essere indagate o ipotesi teoriche che chiedono di essere approfondite e verificate.

Molti degli oggetti esposti nelle quattro mostre fanno parte della Collezione Permanente del Design Italiano della Triennale di Milano, altri sono stati selezionati appositamente per questa occasione, ed entreranno a far parte stabilmente della Collezione stessa.
L'iniziativa Le parole e le cose rientra in un progetto che punta ad esporre la Collezione con un taglio sempre nuovo, tracciando nuovi possibili percorsi di lettura nella storia del design italiano e consentendo di individuare, segnalare e acquisire nuovi oggetti che arrichiscano e consolidino il patrimonio esistente.

Curatore: Silvana Annicchiarico
Allestimento: Giancarlo Basili

Impluvium, 1° piano

Inaugurazione 22 Gennaio 2001

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