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buildlab.com: commenti sugli articoliinformazioni |
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data: 2003-03-11 13:15:51 autore: gattaal@tiscali.it |
gradirei sapere qual č la distanza corretta, nello spazio espositivo di un museo, tra l'opera d'arte e il visitatore osservatore. Tale distanza cambia in proporzione alle dimensioni dell'edificio o rimane immutata ? Grazie Alberto Gatta |
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data: 2003-03-15 15:11:25 autore: franco |
Incuriosito dalla tua domanda sono andato a vedere sul manuale del Neufert "Enciclopedia Pratica per Progettare e Costruire". Il testo indica che l'angolo visuale normale dell'uomo č di 54° in larghezza, 27° al di sopra e 10° al di sotto dell'orizzonte visivo. Negli schemi utilizza poi valori leggermente diversi. Assumendo per senso pratico i 54° in orizzontale e i 27° in verticale (6° sotto e 21° sopra l'orizzonte) č sufficiente preparare una semplice formula matematica per stabilire la distanza dell'osservatore. Definiamo due variabili fondamentali: D=distanza dell'osservatore; H=altezza dell'opera. Poichč č decisamente raro imbattersi in opere in cui la misura della larghezza č maggiore di 2 volte l'altezza, utilizzeremo come parametro fondamentale l'angolo verticale. La formula č pertanto: D = H/tg 27° La tangente di 27° č all'incirca 0,51. Se volete calcolare poi a che altezza disporre l'opera utilizzate questa formula: A=P-(H/tg 6°) Dove A č la distanza tra il suolo e il bordo inferiore dell'opera; P č l'altezza del punto di vista dell'osservatore (uomo in piedi circa 155 cm); la tangente di 6° č approsimativamente 0,105. E' evidente che un po' di senso pratico non guasta. Infine risulta chiaro che non č la dimensione dell'ambiente a definire le distanze ma solo la dimensione delle opere. |
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