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Il santuario di San Romedio |
autore: Chiara Garroni [email:
kgikwv@tin.it] pubblicato il : 23-10-2001 |
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Emana un fascino impagabile il santuario di san Romedio, uno dei luoghi di culto più antichi del Trentino, alto sulla roccia a strapiombo. |
San Romedio si trova in Trentino, nella valle di Non, e per raggiungerlo si lascia l’autostrada del Brennero a San Michele all’Adige, quindi si segue la statale 43 in direzione Cles. Giunti al bivio di Dermulo si gira a destra, in direzione Mendola, e dopo 4 km si arriva a Sanzeno. Raggiunta la piazza, ove sorge una bella fontana e su cui affaccia la secentesca casa "de Gentili", con trifore, poggiolo e finestre chiuse da inferriate di ferro battuto, si svolta a destra imboccando la stretta strada asfaltata che, in 3 km, conduce al parcheggio del santuario. Dopo un breve tratto in mezzo ai frutteti, la strada si inoltra in una stretta gola ombrosa ove scorre il rio san Romedio. Lungo il percorso sorgono i cippi marmorei della Via Crucis, opera dello scultore Stefano Zuech di Brez. L’ambiente è suggestivo, e quando tra gli alberi si vede spuntare il santuario si è colti da grande emozione.
Abbarbicato su una roccia alta 90 metri, l’edificio è composto da una serie di costruzioni affastellate una sull’altra, erette in tempi diversi, che seguo-no l’andamento dello sperone roccioso. La più antica, in vetta, fu costruita intorno all’anno 1000 sulla tomba dell’eremita Romedio.
Questi, vissuto nel IV secolo, apparteneva ad una nobile famiglia di Thaur, nei pressi di Innsbruck. Nel corso di un pellegrinaggio a Roma decise di ritirarsi ad una vita di penitenza, donò i suoi possedimenti alla Chiesa, e scelse di appartarsi in un luogo isolato nel quale mettersi a contatto con Dio. Visse in penitenza ed austerità, pregando immerso nella natura, e abitò in una grotta (dove ora sorge il santuario) assieme ai discepoli Davide e Abramo. Sentendo ormai vicina la sua fine , Romedio volle recarsi a Trento, per un ultimo saluto al suo vescovo Vigilio. Chiese a Davide di sellare il cavallo, ma questi tornò indietro terrorizzato, poiché c’era un orso che stava sbranando il cavallo. Il vecchio eremita non si scompose, e disse: "Allora sella e metti le briglie all’orso!". Davide si fidò, poiché Romedio aveva più volte fatto miracoli, uscì e vide che l’orso piegava il capo e si abbassava tranquillo per farsi mettere sella e briglie. Il santo, in groppa all’orso, scese le valli di Non e d’Adige ed entrò trionfalmente a Trento, accolto dalla popolazione esultante. Tornato nel suo eremo dopo poco tempo morì. La sua tomba fu scavata nella roccia sulla quale aveva vissuto, che divenne presto meta di pellegrinaggi.
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Si entra nel cortile cui affacciano abitazioni di epoche diverse: a destra la dimora del frate priore, a sinistra il negozio bar, dietro un bel loggiato. Di fronte all’ingresso parte l’ampio scalone, formato da 131 gradini, che via via si restringe, e che passa sotto un arco del 1770. A sinistra c’è la cappella dell’Addolorata, costruita in memoria della Prima Guerra Mondia-le, a destra la chiesetta di San Giorgio, del 1487, eretta dal nonno paterno di Bernardo Clesio, affrescata, e con un altare in legno policromo del 1607. La pala mostra l’incoronazione di Maria, adorata dai santi Michele, Romedio e Giorgio, e con gli stemmi del Cles e dei Fuchs, la famiglia della madre del cardinale Bernardo Clesio. A metà della ripida scala un pianerottolo permette l’accesso alla chiesa di san Michele arcangelo, in stile gotico clesiano, con in alto gli stemmi dei committenti, i conti Thun ed i baroni Spaur. L’altare ligneo è del 1713, ai lati le statue dei santi Romedio e Francesco, in alto sulle scale il Crocifisso.
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Proseguendo si arriva infine alla chiesa maggiore di san Romedio, costruita dai conti di Thun del Tirolo nel 1536, con pietre portate dai pellegrini che in cambio ottenevano 40 giorni di indulgenza.
La pianta è irregolare, alle pareti il ciclo di affreschi del 1612 con l’Annunciazione, l’Assunzione, gli Apostoli e san Romedio con l’orso. Sulla parete millenaria c’è l’affresco della Madonna con il Bambino e dell’Ultima Cena, della prima metà del XII secolo. Lo stretto portale d’Arcadia mostra interessanti particolari, quali l’aquila (lo stemma del Principe Vescovo Adalpreto II), una testa con rosetta, ed un insolito presepio sullo stipite di sinistra, ben precedente quello di san Francesco.
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Oltre il portale c’è la cappella delle Reliquie, che sono raccolte in un’urna sotto un baldacchino in pietra con colonnine e capitelli scolpiti, forse di epoca longobarda. Alle pareti affreschi del XII secolo, con mostri marini e uno storione. Il piccolo campanile è del 1536.
Dietro la cappella delle Reliquie un loggiato recentemente restaurato offre una vista mozzafiato, a strapiombo sulla forra del rio san Romedio.
Lungo le pareti delle scale molti ex voto, fra cui numerose tavolette dipinte, con immagini di incidenti, calamità e pericoli di vario genere, risolti dall’intervento miracoloso di san Romedio.
Nel parco a fianco del santuario si trova un ampio recinto che ospita una coppia di orsi bruni. Il plantigrado, simbolo del santuario, per la prima volta fu portato in carne e ossa a san Romedio nel 1958, per un’idea del conte Gallarati Scotti che salvò l’esemplare di nome Charlie dalla prematura fine, decretata dal Circo in cui l’animale viveva. Da allora l’orso a san Romedio non è mai mancato, e nel 1996 sono nate due orsette gemelle, Cora e Cleo, dalla coppia tutt’ora presente. Le gemelle, divenute in breve le beniamine dei numerosi visitatori del santuario, ormai cresciute sono state trasferite nel Centro di Spormaggiore, in bassa val di Non, nell’ambito delle iniziative del Parco Adamello Brenta. Da due anni, grazie al progetto "Life Ursus", il parco ha reintrodotto l’orso nel Trentino per scongiurarne l’estinzione.
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COLLEGAMENTI |
CIM - Centro Informatico Multimediale indirizzo web: http://www.cim.it/ Il Centro Informatico Multimediale è un'associazione "no-profit" che opera nel settore dell'informatica e della gestione delle reti civiche. Una realtà nata per promuovere nel Triveneto la comunicazione in rete attraverso servizi rivolti ai cittadini, alle associazioni, alle aziende e agli enti pubblici. |
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![]() indirizzo web: http://www.parcoadamellobrenta.tn.it/ Il Parco Naturale Adamello-Brenta è la più vasta area protetta del Trentino, situato nel Trentino occidentale, con i suoi 618 kmq comprende i gruppi montuosi dell'Adamello e del Brenta, separati dalla Val Rendena e compresi tra le valli di Non, di Sole e Giudicarie. E' interessato dalla presenza di oltre 50 laghi e dal ghiacciaio dell'Adamello, uno dei più estesi d'Europa. |
AZIENDE |
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Pro loco di Cles
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Centro visitatori del Santuario di San Romedio
tel. +39(463)536198 Aperto solo luglio e agosto. |
LIBRI |
Val di Non
Walter Pedrotti Verona (1997) Grande giuida del Trentino ISBN: 8844004093 |
![]() Giustino Farnedi (2000) Santi fondatori e patroni, manifestazioni religiose, storia, arte, tradizioni, accoglienza e prodotti tipici. Una guida completa per oltre 450 santuari regione per regione. ISBN: 8838447713 |
I sentieri dell'infinito. Storia dei santuari del Trentino Alto Adige
Folgheraiter Alberto Trento (2001) |
RIVISTE |
Una scala nel cielo di Giacomo Ratti su Meridiani n° 54 dicembre/gennaio 1996/1997 pag. 128-133; editore: Editoriale Domus s.p.a.; |
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