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Eolo, prima auto ad aria compressa al collaudo in 15 giorni

miniatura di una fotografia a colori del prototipo dell'auto ad aria compressa 'eolo' (fonte: www.eoloauto.it)
news inserita il
02-11-2001
E' previsto per il prossimo 15 novembre, in Lussemburgo, il collaudo definitivo per l'abilitazione europea di Eolo, l'automobile ad aria compressa inventata e brevettata dall'ingegnere francese Guy Negre, un ex progettista della Renault.
Lo ha detto in un'intervista a Reuters Carlo Orichuia, vicepresidente della Eolo Italia-Auto, la società che ha acquisito per l'Italia la licenza dell'auto "a inquinamento zero" e che è pronta a produrre il veicolo dalla primavera del 2002.
"Il 15 novembre in Lussemburgo è in programma l'abilitazione europea della Eolo. Il collaudo tecnico sarà effettuato anche dall'Enea (Ente per
le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente), con cui stiamo pensando di avviare in seguito una joint venture", ha detto Orichuia. "Poi, dal 5 al 15
dicembre, la vettura potrà essere provata su strada al Motor Show di Bologna". Il motore della Eolo "utilizza l'aria come unica energia imbarcata, in grado di far muovere l'autovettura alla velocità di 110 chilometri orari, con un'autonomia garantita di 200 chilometri, al solo costo di 0,8 euro (poco meno di 1550 lire, ndr)", è scritto nel depliant che presenta la nuova vettura. E' l'iniezione di aria a causare l'aumento della pressione nel motore, e dunque il movimento del pistone.
Per fare un "pieno" basta un compressore a 300 atmosfere, che secondo il progetto sarà integrato nei veicolo, e una presa di energia elettrica.
Per immagazzinare l'area nei quattro contenitori posti sotto il pianale del veicolo occorrono dalle 4 alle 7 ore, secondo il tipo di compressore (da 5.5 o 7 chilowatt).
Secondo i costruttori la Eolo, che prende il suo nome dal Dio dei venti, non produce inquinamento, espellendo solo aria a una temperatura di 20 gradi sotto zero.
LA PRIMA VETTURA COMMERCIALIZZATA NELL'ESTATE 2002
"La presentazione della Eolo ha provocato grande incredulità, ed è una cosa normale; grande sospetto sul suo effettivo funzionamento, e grande fatica da parte nostra a convincere che non è uno scherzo - ha spiegato Orichuia - anche l'Enea all'inizio era scettica sui calcoli relativi alla compressione, poi hanno visto i dati e ora alcuni tecnici sono a Nizza", dove ha sede l'impianto di ricerca dell'Mdi, la società che detiena la proietà industriale, registrata in 125 paesi.
Se tutto andrà secondo i programmi, il primo veicolo della serie Eolo uscirà dalle fabbriche - la prima in Italia sorgerà a Rieti, la seconda in Sicilia - nel giugno-luglio del 2002. Il costo previsto della vettura oscilla tra i 20 e 22 milioni di lire. Un costo non bassissimo, ma che secondo Orichuia è ampiamente giustificato dal risparmio sui consumi.
La Eolo Italia aprirà la lista delle prenotazioni da gennaio. I primi clienti potenziali sono enti ed amministrazioni pubbliche, che secondo un decreto del 1998 - il cosidetto decreto Ronchi - dovranno dotarsi dal 2002 di veicoli "ecologici" fino a una percentuale del 50% del proprio parco macchine. C'è stata "una valanga di contatti con amministrazioni pubbliche", ha confermato Orichuia.
Ma Eolo è destinata anche ai privati cittadini, in particolare con una prima versione a 5 porte, di cui due scorrevoli.
L'interesse dei potenziali acquirenti, dopo le prime notizie apparse sulla stampa, comincia già a manifestarsi: secondo il vicepresidente della Eolo, in soli due giorni il sito della società (www.eoloauto.it) ha ricevuto 700 richieste di informazioni da privati.
INVESTIMENTI PER 200-300 MILIARDI, PREVISTE 10 FABBRICHE IN ITALIA
Se le sue qualità fossero confermate dai collaudi, la Eolo potrebbe rappresentare un concorrente importante per le auto tradizionali, non solo per i vantaggi ecologici, ma anche per quelli economici. Ragione che induce i produttori a muoversi con estrema cautela, e a darsi due anni di tempo - dal 2002 al 2004 - per una valutazione sulla riuscita del progetto.
La Eolo Italia si sta trasformando in società per azioni, ma non punta per il momento a farsi quotare in Borsa. "Non vogliamo mica farci mangiare subito", ha spiegato Orichuia. Intanto, si pensa agli investimenti. Quelli di avvio sono calcolati in 200-300 miliardi di lire, per dare vita a una decina di impianti, ognuno con una forza lavoro di 2080-300 dipendenti, in grado di sfornare dalle 8000 alle 12000 vetture l'anno (ma telaio e bombole verrebbero prodotti da altre ditte).
Esclusa l'idea di grandi stock di auto, la filosofia è quella del "just in time", con una produzione modulata secondo le richieste e i clienti sul territorio.
UNA POLIZZA ASSICURATIVA AD HOC?
Dopo la prima fase di battage pubblicitario, però, sono ancora molti i nodi che devono essere risolti prima che la Eolo diventi realtà. Per esempio, il design definitivo della vettura, che avrà un telaio molto più leggero di quello di una comune auto, è stato affidato a stilitisti italiani, ma non c'è ancora.
Sono in corso contatti con le società petrolifere, a partire dall'Agip per istituire una rete di distributori di aria compressa: quelli in dotazione oggi a benzinai e garage, infatti, sono a 120-125 atmosfere, troppo poche per la Eolo, anche se basterebbe una modifica alle apparecchiature.
Ancora, si sta studiando alcune grandi società assicurative per stabilire che tipo di polizza coprirà la nuova vettura, dato che secondo i costruttori la Eolo non può incendiarsi per cause interne: "In caso di incidente i serbatoi implodono, facendo uscire l'aria", ha detto Orichuia. Secondo il vicepresidente, quindi, occorrerà una polizia ad hoc.
Infine, bisognerà formare il personale addetto alle riparazioni delle vetture, per creare una rete di punti-assistenza. A febbraio comincerano i primi corsi a Nizza. Anche se Orichuia ha assicurato che "per i meccanici, il nostro motore sarà più facile da riparare". (fonte: Reuters - Massimiliano Di Giorgio)
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