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Aprono le British Galleries del Victoria&Albert Museum.

miniatura della fotografia a colori dell'ingresso delle British Galleries del Victoria&Albert Museum (fonte: www.vam.ac.uk)
news inserita il
02-11-2001
Il 20 novembre, alla presenza del principe Carlo d’Inghilterra, saranno inaugurate le nuove British Galleries del Victoria&Albert Museum, il più importante intervento che, negli ultimi 50 anni, abbia avuto come soggetto il grande museo londinese.
Con un investimento di 31 bilioni di sterline (circa 100 miliardi di lire), su una superficie espositiva di 3.400 mq, suddivisa in 15 sale (fra le quali si sono voluti ricostituire 5 ambienti storici), sono esposti 3.000 oggetti che hanno fatto la storia del design in Europa dal ‘500 ad oggi. Di questi, 2.000 non erano mai stati prima esposti.

Le 168 vetrine speciali che accolgono i tesori delle British Galleries sono state realizzate da una impresa italiana, la Goppion srl – Laboratorio museotecnico con sede a Milano. L'eccezionalità del fatto certamente non sfugge, soprattutto considerando il legittimo orgoglio inglese per quel che riguarda la produzione ingegneristica e meccanica propria. L’incarico al Laboratorio museotecnico Goppion deriva dalla constatazione che nessun'altro fornitore europeo era in grado di rispondere alle esigenze di sicurezza e conservazione richieste dal Victoria&Albert Museum, e contemporaneamente gestire la complessità della fornitura degli elementi espositivi, uno diverso dall'altro, e del cantiere di così grandi dimensioni.

Determinante, nella scelta dell’azienda italiana, è stato soprattutto l'aspetto delle vetrine, che presentano soluzioni ingegneristiche e di design d'avanguardia, di impatto estetico estremamente elegante e sobrio e dal contenuto tecnico sofisticato. Le vetrine sono tutte a controllo microclimantico, passivo o attivo, e ad installazione quasi ultimata hanno già ricevuto gli elogi e gli apprezzamenti degli specialisti del settore locali.

Con l’apertura delle British Galleres, il panorama museale di Londra si trova nel pieno di un rilancio epocale: dopo la sensazionale copertura della corte del British Museum, opera di Sir Norman Foster, anche il Victoria&Albert Museum, il più importante museo britannico assieme al British stesso e alla National Gallery, sta attraversando una fase di rinnovamento radicale, che lo porterà alla ribalta della museologia e museografia internazionale. All'arrivo del nuovo direttore, Mark Jones, corrispondono infatti la realizzazione della "spirale", la struttura progettata da Daniel Libeskind (autore dello straordinario Nuovo Museo Ebraico di Berlino), dedicata all'arte contemporanea, di cui si prevede l'apertura del cantiere nel 2002, e il completamento delle nuove British Galleries.

Con il progetto delle nuove British Galleries il V&A definisce nuovi standard, sia per quanto riguarda la conservazione degli oggetti che l'esposizione e la didattica. Il progetto dell'allestimento è opera dello studio CassonMann, che ha previsto un affascinante e variato gioco di schermi e pedane quasi bidimensionali, che da un lato strutturano lo spazio, mentre dall'altro creano la necessaria variazione di ritmo, definendo nuclei espositivi tematici. L'analogia del risultato con la dinamica del più recente linguaggio pubblicitario, caratterizzato dalla sovrapposizione e la fluttuazione di testi e superfici su diversi piani di profondità, conferma l'eccezionale attualità della trasformazione. Un grosso sforzo è stato fatto per progettare e realizzare l'allestimento in modo da porre il visitatore al centro dell'esperienza museale, con una serie di dispositivi multimediali, supporti interattivi e aree didattiche che consentano un più diretto coinvolgimento e una più profonda comprensione. In particolare si abbatte uno dei muri museografici, quello che impediva al visitatore di toccare gli oggetti: nelle nuove British Galleries si verrà esortati a maneggiare ceramica e campioni di tessuto, assemblare una sedia del XVIII secolo o addirittura provare a intrecciare un tappeto.

All'interno di un museo che raccoglie le collezioni dei prodotti dell'artigianato di tutto il mondo, riunite dalla regina e dal suo consorte nello storico edificio, le British Galleries ospitano le origini del design moderno. Facendo tesoro delle tecniche e delle forme di altre culture, l'artigianato inglese ha sviluppato un proprio percorso originale, quello a cui si sono riferite personalità quali John Ruskin e William Morris, gli iniziatori dell'Arts and Crafts Movement, cui farà poi seguito l'esperienza tedesca del Werkbund e del Bauhaus: è la storia del design in Europa. Lo sesso design di cui le vetrine realizzate dal Laboratorio meseotecnico Goppion offrono una ulteriore, raffinata testimonianza. (fonte: Studio ESSECI – Sergio Campagnolo)

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