località: Milano
inizio: 28-05-2003
conclusione: 19-06-2003
realizzazione: Gruppo Ghigos
Una raccolta di progetti fra architettura e design che ne ricostruisce la figura brillante e garbata nel panorama milanese del dopoguerra.Politecnico di Milano Campus Bovisa Via Durando 10 - Spazio Mostre 28 maggio 2003 – 5 giugno 2003 Orario di visita: da lunedì a venerdì 9:00 – 18:00; ingresso libero Politecnico di Milano Campus Leonardo Via Ampère 2 - Spazio Mostre 9 giugno 2003 – 19 giugno 2003 Orario di visita: da lunedì a venerdì 9:00 – 18:00; ingresso libero L’inaugurazione si terrà il 28 maggio, nella sede del Politecnico di Milano Bovisa (aula C.T. 15), unitamente ad un seminario che vedrà la partecipazione di Cesare Casati, Gillo Dorfles, Isao Hosoe, Lisa Ponti, Franca Santi Gualteri, Giuseppe Turchini. La mostra ripercorre l’opera di un architetto e designer milanese che ha segnato profondamente la cultura progettuale del dopoguerra, pur nei modi silenziosi e riservati che lo hanno sempre connotato. La direzione attenta di "Stile Industria", le puntuali lezioni universitarie e la proposta di progetti innovativi e coraggiosi ne testimoniano ancora oggi la rilevanza sia a livello teorico che progettuale. Alberto Rosselli è stato tra i promotori-fondatori dell’ ADI (Associazione per il Disegno Industriale), è stato tra i primi ad interessarsi e a parlare di “disegno industriale”, ma ha anche operato una svolta nell'insegnamento universitario impostando la didattica su rigorosi criteri di metodo e introducendo il concetto di progettazione come processo decisionale. Il suo contributo è stato determinante nella fondazione dell’Area Tecnologica della Facoltà di Architettura di Milano, che ha potuto da quel momento contare su una forte struttura concettuale di riferimento. A livello progettuale Alberto Rosselli ha svolto un’indagine con una forte impronta sociale: il suo sguardo, sempre volto a cogliere le reali esigenze dell’utente, riusciva a tradurle in soluzioni tecnologiche e materiche di esemplare semplicità. Per lui il designer doveva "essere un deputato dei consumatori presso la produzione. Colui che ne interpreta i desideri stando come il Consigliere del Principe: accanto a lui, ma non sotto di lui”. Proprio dall’attenzione dell’uomo nei confronti dell’Uomo e dalla costanza rigorosa e scientifica con cui era portata avanti una simile ricerca, scaturisce la qualità di un progetto che riusciva a incidere realmente sui modi di vivere. La spiccata predilezione per soluzioni aperte e flessibili testimonia tuttora il tentativo metodico con cui Rosselli ha cercato di perseguire e coltivare “l’incertezza come valore progettuale”. La mostra ripropone Alberto Rosselli dopo un lungo periodo di silenzio "storico": per vari motivi la sua figura sembrava essere stata in parte dimenticata. Il lavoro svolto, di ricostruzione e documentazione dei progetti, vuole così testimoniare una ricerca di indiscutibile rilievo, che si pone come memoria di un recente passato e come fonte di insegnamenti ancora estremamente attuali.
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